Pagina:Camerini - Donne illustri, 1870.djvu/108

Da Wikisource.
100 Donne illustri.


imbalsamato, e tre giorni dopo, per un ponte fatto apposta sul Canal Grande per abbreviar la strada, che tutta era parata a lutto, fu con isplendida pompa portato e seppellita nella chiesa dei Santi Apostoli, già edificata dalla pietà delle famiglie Cornaro ed Erizzo. Nel 1663 venne trasferito nella chiesa di San Salvatore. — Il Navagero disse l’orazione funebre.

Parecchi bei ritratti si citano di Caterina; l’uno, e fu quello mandato ad innamorarne il re di Cipro, era opera di un Dario da Trivigi. Ella aveva allora dai quattordici ai quindici anni. Il Corbeltaldo, rifatto dal Carrer, dice miracoli della bellezza di lei: la fronte pari ad un chiaro cielo; guancie, rose vermiglie; le labbra, coralli; i denti, perle; il collo, neve; le ciglia, nere, vaghe, lucide; gli occhi due stelle. Dal velo che non bene lo copriva, tralucea il colma e ben tornito seno — le chiome d’oro — avvolte in rete pure di color d’oro. Più tardi queste bellezze dell’adolescenza scemarono un poco per la statura traente al piccolo male accompagnata ad un corpo alquanto pinguetto (Carrer); ma gli occhi sfolgoravano più vivaci che mai: e la festività della sua indole, l’amabilità del suo conversare, l’affabilità unita alla dignità del suo tratto, la liberalità e cortesia dell’animo che si specchiava nella bontà del sembiante, il culto dei piaceri onesti e gentili, alternato con l’amore e lo studio dei libri santi, l’eleganza aliena da ogni pompa, il genio alla poesia e all’arti belle le crescean tal leggiadria e vaghezza che ciascuno era preso e fu degna che un libro famoso, gli Asolani del Bembo, si denominasse dal suo vago e piacevole castello e prendesse occasione dalle feste ch’ella vi celebrò il 1494, per le nozze di una sua cara damigella.