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Pagina:Canonici - Prospetto biografico delle donne italiane.djvu/72

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68 SECOLO XIV.

1354, al servizio dell’Imperatrice moglie di Carlo IV. Conobbe la lingua Latina, la Greca, la Polacca, la Legge, e la Filosofia.

Alcune Poesie, e fra queste un Sonetto sulla Resurrezione di Gesù Cristo annunziata dagli Angeli a Maria Vergine.
Tiraboschi, St. Lett. It. T. V, p. II, pag. 541. Ediz. di Venezia, 1795.
Bergalli, Racc. delle più ill. rimatr. d’ogni secolo. Venezia, 1726, in 8vo.


Camino (da), Gaja, di Trevigi. N. .... M. 1311.

Di quest’eruditissima e leggiadra figlia di Gherardo da Camino non sono giunte fino a noi memorie di fatto che ne comprovino il letterario valore. Chi ella fosse lo indica Dante nel suo Purgatorio parlando del Padre:

Per altro soprannome io nol conosco,
S’io nol togliessi da sua figlia Gaja.
Ch’ella fosse rimatrice vulgare lo asserisce fra Giovanni da Serravalle nella diocesi di Rimino, poi vescovo di Fermo, colle seguenti parole: De ista Gaja, filia dicti boni Guerardi, possent dici multae laudes, quia fuit prudens domina, literata magni consilii et magnae prudentiae, maximae pulcritudinis, quia scivit bene loqui in vulgari. Assicura il Tiraboschi, che una copia del Commento latino, fatto da fra Giovanni alla Divina Commedia di Dante ad istanza d’alcuni Prelati della Magna Grecia, e dal quale è tratto il succitato brano, esiste nella Vaticana di Roma.
Dante. Purgat. C. 16.
Barbieri. Orig. della poesia rimata, Modena, 1790, in 4to, pag. 169.


Genga (dalla), Eleonora, di Fabriano. N. .... M. ....