» Ritorna, amore, a le natie convalli,
Ritorna, amore, al casolar natio
Dai mari de le perle e de’ coralli!» —
Sì d’un mucchio di argilla ella fornio,70
Quel giorno e l’altro, il giovane pensoso,
Sempre cantando; e lieta indi partio.
Ed ei muto rimase in quel geloso
Asil de l’arte, e una celeste idea
Ne la creta invocando iva affannoso.75
Novi mondi l’accesa alma correa,
E la suddita argilla i rapimenti
De la contemplatrice alma rendea.
Radïavano a festa i firmamenti
E a la celestïal cupola in fondo80
Folta nube lucea d’angioli ardenti.
E lontana lontana, in quel profondo
Scintillante sereno, una figura
Maravigliosa a l’angelico mondo.
Sola scendea la santa creatura,85
Giunte le palme e le pupille inchine,
A disposarsi a la mortal natura.
Di vive stelle redimita il crine
Sovra un’argentea nuvola calava
Ventilata da mille ale divine.90