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il carmelo | 321 |
Aprissi, e il Tido del Signor recinse
Suavemente al petto, e, ribattendo
L’aria trattata, entro a le mormoranti
Fiamme commosse il chiuse.... e poi fu notte! —
II
O veggente Tesbite! Ove ti trasse165
La portentosa ruota? In qual mai vivi
Secol di vita? — Una solenne pace,
Una diva fragranza era durata
Nel solitario venerando speco
Del tuo Carmelo. Ivi Eliseo, potente1170
Di doppio spirto, ansio tornò: vi pianse,
E ne le fosche viscere del monte,
Onde tu profetavi iva aspirando
Del tuo respiro i resti — E te dall’ima
Valle non vide il mandrian più mai175
Quando da l’erta balza al sol nascente
Dirizzavi la fronte maestosa,
E pregavi, e bevevi entro quei raggi
La profezia — Benedetto il monte
Fu dai pastori, e benedisse Iddio180
Ai pastori del monte: e parve ad essi
Nel vento de la rupe udir tua voce;
- ↑ Dixitque Eliseus: Obsacro ut fiat in me duplex spiritas tuus....Abiit antem inde in Montem Carmeli, et inde reversus est in Samariam — Reg. L. 3 cap. 2.