Pagina:Cantoni - Trattato completo di agricoltura, 1855, I.djvu/704

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696 varità del melgone.

zione del maggior o minor sviluppo della pianta, non sono però tutte egualmente produttive, nè tutte esigono la stessa somma di calore per maturare il loro frutto; e quest’ultima differenza è forse la più importante, dipendendo da essa la possibilità di poterne fare la coltivazione in un dato clima, o dopo una data epoca. Le principali varietà sono:

Il melgone tardivo, detto anche autunnale, o maggengo, perchè seminasi in aprile e si raccoglie in autunno; il suo grano è giallo, spiga o pannocchia (fig. 175) lunga e grossa, con 12 o 14 od anche 16 ranghi o linee di 35 a 40 grani per ciascuna; esige una somma di circa 3000° gradi di calore, temperatura media diurna. 175.Lo stelo arriva a metri 1,20, più o meno secondo la stagione più o meno umida; spesso porta due spighe: l’ettolitro pesa circa 75 chilogrammi.

Il melgone d’estate, detto comunemente agostano; ha stelo più basso, spiga meno grossa, asse mediano o torso più sottile, 10 a 12 linee di 20 a 25 grani ciascheduna, di color giallo carico, più piccoli di quello del tardivo, pesa 78 chilogrammi l’ettolitro ed anche più. Matura con una somma di 2300° a 2400° gradi di calore, poichè si semina negli ultimi giorni di maggio o nei primi di giugno, dopo la spianata, il ravizzone od il lino, e si raccoglie verso la fine di settembre. Di rado porta due spighe, ed esige bene spesso due irrigazioni, l’una prima della fioritura, l’altra alquanto dopo. Nei terreni asciutti si coltiva utilmente seminato in primavera, perchè maturando verso la metà d’agosto, ha tempo di formare il grano intanto che la terra conserva ancora un poco della sua umidità. In tal caso produce di più, è più pesante, e spesso conta 14 ranghi di 30 a 35 grani ciascuno. La farina del melgone estivo, raccolto in settembre, è migliore di quella del tardivo.

Melgone quarantino, che meglio si direbbe ottantino, poichè nel nostro clima, si semina al principio di luglio dopo il