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Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/17

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LIB. I. 6

cadenti dal cielo; et molti altri fuochi, delle ruine nostre manifesti segnali. Seguita l'aere piu che gli altri, secŏ(n)do la volgare openione, alla vita necessario; senza il q(ua)le nŏ(n) potrebbono gli animali terreni, et gli uccelli vivere; il quale entra (tanto è sottile) per tutte le cose, nŏ(n) lasciandone alcuna di se vuota; et come tutto questo luogo circostante al sommo della terra di se stesso empie; cosi cede à tutti i corpi; à quali p(er) lo spatio suo accade esser mossi; et è da philosophi diviso in tre parti; la sovrana per la vicinanza del fuoco è stimata cŏ(n)tinouamente essere calda; la infima hor calda, hor fredda, secondo che la terra per l'altezza et bassezza del Sole aggiaccia, ò bolle, et gli imprime le qualità di lei: la mezzana come piu lontana dal raggio principale et dal reflesso è di perpetuo freddo ingombrata; et percio piu atta à deprimere i vapori della terra, hora in pioggia, hora in nievi, quando in ruggiada et brine, et quando in grandini si tramuta; di se generando venti, terremoti, folgori, et tuoni spaventevoli à mortali. Intorno alla terra d'ogni lato, se non quanto è mistiero per la vita degli animanti lasciarne scoperto, sta l'elemento dell'acqua solamente creato per la vita de pesci, et per porgere humore, et nodrimento alle cose dalla terra prodotte; se l'ordine humano non havesse poi tentato le vie à noi vietate, et con l'aiuto d'un legno frale commisso la vita à tempestosi mari. La terra come gravissima l'ultimo et piu basso luogo tiene; et in essa sono tante spetie d'animali, tante selve, monti, valli, città, ville, et coppia innumerabile di frutti per beneficio dell'huomo. Come