Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/22

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DELL'ANTHROPOLOGIA

tendosi dall'amato nido secondo le stagioni hora noioso freddo, hor a troppo caldo sentivano; et primeramente con le pelli delle fere da loro uccise à farsi scudo contra la state, et contra il verno cominciarono; come anco hoggidì intendo che alcuni popoli di Scotia versi la tramontana si fanno. Dapoi l'arte à poco à poco più avanti è gita: tal che huomai niuna cosa è al mondo da veder più vaga che il colto et vestire dell'uno et l'altro sesso, ì chi considera con quanta sottigliezza si tosa la lana; et quanta industria vi si mette per ridurla in panno: come da si piccolo vermicello sia conosciuta la via di trarne la seta, et mandarla per tante mani, anzi che siano fatti i drappi di mille colori contesti, et di si diversi prezzi et paragoni; come l'oro si sodo, et ponderoso metallo sia potuto stendersi tanto che niuna altra cosa è più sottile; et cosi farne pretiosissimi artificii; le quali cose da nulla sarebbono, se la medesima industria non si fosse ingegnata di usarne in foggie di vestire si convenevoli; et perciò che l lana sovraposta alla carne, massimamente dalle parti vergognose in su dove il cibo più scalda, havria potuto generare qualche cosa men che netta; et la seta et l'oro incitano per l'asprezza loro fastidio, et prurigine; si è trovato via di trarre dal seme del lino si picciolo un panno, che si puo lavare; nel quale s'avolge il corpo, et sovra si mettono gli altri vestimenti; senza l'ornamento de quali pare che la persona sia poco prezzata; et con quelli si aggiunge tanto di gratia, che non solamente belli più belli paiono; ma anco si copre il difetto de difformi et schiancati. Che dirò dell'architettura, nella quale


in ogni