Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/38

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DELL'ANTHROPOLOGIA

leggerà con sommo piacere infino che la Greca, et la Latina lingua saranno al mondo in pregio, et que sette savi di Grecia, et gli antichi philosophi, le cui opere la lunga età ha perduto (avegna che molti di loro mai non habbiano scritto) per null'altra cosa hanno appò noi tanto nome, che per le belle sentenze, et pronti motti da loro detti, i quali et da Laertio Diogene, che raccolse cio che puote saper delle vite loro; et da alcuni altri furono scritti. Et avegna che si leggano etiandio motti pronti di femine Lacedemonie; nondimeno al paragone di quelli degli huomini sono pochi; et per honestà la licenza del motteggiare alle donne non è conceduta. Restami à dire dei piaceri della gole, i quali quanqunque io non prezzi, et siano appo' valenti huomini di niuna stima; paiono percio grandi; et dal senso tra gli altri sono pregiati; appropinquandosi tanto alla vita, della quale cosa piu grata, et piu cara non habbiamo, et come essa si conserva principalmente nel caldo et nell'humido, cosi le cose con humore, et caldo temperate al gusto piacciono, et incontrario le secche et fredde non hanno sapore. Et percio che la Natura molte cose di eccessiva humidita parate inanti ci havea; ma per altro al gusto accommodate, l'ingegno dell'huomo truovò modo di risolverne parte col fuoco, et cosi quelle che la debolezza dello stomacho nostro crude non potea comportare; come le carni, le biade, et l'altre cose simili; fecele in pane, et in altre vivande piu convenevoli, et alcune che crude sconvenevoli non erano come rape, pomi. et molte maniere d'herbe, cocendole l'humana industria fece


migliori.