Pagina:Capella - L'anthropologia, 1533.djvu/83

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LIB. II.

ancora di Corinna thebana, che tratta in giuditio vinse Pindaro incomparabile da molti stimato. Quante donne etiandio si sono truovate ne gli altri studi di lettere eccellenti? come già delle Romane Cornificia, Hortensia, Sulpitia, Paula, Eustochia, Marcella, alle quali scrive il Beato Girolamo, Polla moglie di Lucano, Calphurnia di Plinio, Lelia suocera di L.Crasso oratore, la quale egli per la eleganza della lingua più volentieri udire suoleva che Nevio, ò Plauto. Fu etiandio Proba moglie di Adelpho proconsule Romano, la quale de versi Vergiliani con maraviglioso artificio il testamento vecchio et nuovo scrisse. Leggiamo ancora di Themistoclea sorella di Pithagora; di Aretha figliuola d'Aristippo; di Cleobolina unigenita di Cleobolo uno di sette savi di Grecia; et ne più moderni tempi di Zenobia, et vestita con panni che gli huomini sogliono portare venne à Roma; et tanto ingegno hebbe, che fatta Cardinale in brieve tempo pervenne al sommo Pontificato. Saprei dire della scienza di molte altre, massimamente della età nostra, delle quali non intendo qui ragionare perché il dirne di poche potrebbe offendere l'altre; et raccontar tutte quelle che mi sovverriano, troppo lungo sarebbe. Siche alle antiche tornando; che diremo della Sybilla Amalthea? la quale compose i libbri; ove se contenea la cura della Romana rep. certo io non so, se non che di quanti mai saviamente fecero i Romani, decevole fora che buona parte delle lode allei ne fosse data; per la cui dottrina haveano imparato quale consiglio in ciascuno caso dovessono prendere.