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NOVELLE ROMENE 77


è meglio che gli sia moglie che amante... Guarda come si meraviglia il pope! Come se avesse visto per la prima volta simili cose... che, tu non sei stato mai giovane? Non ti è successo... Ecco a me, tale quale mi vedi, mi è accaduto... e poi il mio è stato un caso singolare... Ora posso dirtelo come a un confessore, perchè è scorso molto tempo d’allora... Io mi ero invaghito di mia cognata, cognata...»

Il pope fece un movimento.

— Sì, sì, della moglie del mio fratello defunto... Si voleva morire insieme, e non altro...

Tutto il villaggio lo sapeva e mio fratello... Povero defunto!... bravissimo uomo, ma bestia! Sembrava che il diavolo l’avesse spinto ad aiutarmi egli stesso. Mi ricordo che una volta insistette tanto perchè io andassi con lei alla città, lui aveva da fare in paese... che gioia per noi! Ero già salito nella carretta, insieme a Smaranda, quando ecco tua madre... Era venuta per viaggiare con noi. Che fare? L’abbiamo presa... Un giorno intero ci siamo sforzati di farla smarrire nella città senza riuscirci... Mio padre mi faceva la paternale da una parte, tua madre dall’altra... E l’uno e l’altra sorvegliavano Smaranda... Come avvicinarla?... Che mi balenò per