Pagina:Carli - Dell'anfiteatro di Verona, 1785.djvu/46

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lo tragittarono. Nei ragguagliati viaggi de’ Vitelliani per l’alpi Rezie in Italia mai non si parla di ponti tratti sull’Adige, nè in verun altro modo di guado del fiume; prova evidente, che a’ giorni di Vitellio l’opra si fu eseguita d’aprir la via della Chiusa nel giogo del monte. Era allor1 nella Rezia nemica (a Vespasiano) Procuratore Porzio Settimio, uom fedelissimo a Vitellio, che molto probabilmente può avere cooperato a tale intrapresa. Ma che poi si direbbe qualora si ritrovasse, che la parte del monte, divelta per formar cotal via, fosse della vena istessa di pietre, onde venne costrutta l’Arena? l’ispezione dell’attual superficie ne fa fede di questo; ed inoltre vengo assicurato di tal verità da uomini peritissimi in simili cognizioni. Vero è, che sopra altri monti del Veronese, e particolarmente in Grezzana, pur altre pietre s’attrovano di pari vena: e il Marchese Maffei ha supposto che di quelle appunto di Grezzana ne sia stato composto l’esteriore recinto: ma a cotai luoghi non


  1. Infesta Rhætia, cui Portius Septimius Procurator erat, incorruptæ erga Vitellium fidei. Tac. hist. lib. 2.