Pagina:Carlo Andreani, La Pieve di Dervio (1898).djvu/72

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per stipendio L. 19.4, più L. 5.5 per visite alle strade e soldi 2.6 (una parpajola) per ciascun bollo dei pesi e misure — al fante o messo comunale L. 13.4 — al Sindaco Cancelliere L. 24 — al Console L. 9 — all’Esattore in media L. 40 — al Chirurgo L. 29.7 — voto della comunità per due messe L. 4 — manutenzione del molo L. 35 — manutenzione del palazzo pretorio, casa del fante e mobiglio del Podestà L. 6 — per la separazione al reverendo Proposto di Dervio L. 3 — manutenzione della chiesa, campanile, olio, cera, salario al custode o campanaro L. 175 — al Podestà per visite straordinarie causate da incendi, furti, morti per cadute L. 8.8 per ciascuna. Non esisteva peso di decima al reverendo Proposto, essendo stata affrancata colla cessione di un prato alla Crocetta in principio del 1700.

Alle spese comunali sopperivasi, oltre il provento della quota sui terreni e tasse, coll’affitto di una parte di lago, dazio sulla fabbricazione del pane venale od introduzione in paese, tassa sull’osteria, bollino vecchio, pesi e misure con un reddito approssimativo di Lire 183.13, diminuite dalle frequenti escrescenze del lago, che obbligavano il comune al rimborso dei danni all’affittuario.

L’esiguità dei terreni coltivati e relativo prodotto, riconosciuto dall’illustrissimo Magistrato camerale, aveva obbligato da lungo tempo gli abitanti a chiedere licenza di ritirare una data quantità di grano dai magazzeni di Como stabilita in moggia 128 all’anno. L’acquisto era molto gravoso alle famiglie che, oltre l’importo del grano, dovevano soddisfare il dazio ed il trasporto calcolati in soldi 30 per moggio.

Il bosco Caravina o Lenteno era compreso nell’estimo del comune di Corenno sino al 1781, nel quale anno coll’approvazione del nuovo censo venne unito al territorio di Dorio dal quale era circondato.1


  1. Dalla copia della Relazione del Sindaco-Cancelliere Carlo Calvi del 1751, di mia proprietà.