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132 Open source, software libero e altre libertà

derato segreto, cercare di rivelarlo tramite decompilazione è generalmente vietato, salve eccezioni: una di queste è appunto la ricerca dell’interoperabilità, di cui diremo oltre). Nel caso di software accessibile solo via rete – come nel cloud computing, ma anche in tutti i casi in cui occorre interfacciarsi con altro software detenuto da altri e reso accessibile via rete – la ragione di possibile mancanza di apertura deriva principalmente dal fatto che il software è da qualche altra parte a cui non si ha fisicamente accesso, e comunque che non si controlla.

Non che ciò sia necessariamente una cosa negativa, semplicemente è uno scenario diverso da quello concettualmente più semplice, di un sistema IT di cui si “controlla” tutto, dall’hardware fino agli strati superiori. Per controllo intendo quanto meno avere la potestà della decisione di installare o disinstallare una componente (hardware o software, libera o proprietaria che sia). Se il software è installato altrove, la decisione non è mia, posso solo usare quello che mi viene messo a disposizione via rete.

Un problema di API

API sta come accennato per “Application Programming Interface”, ed è un termine che indica l’insieme di modalità di interazione tra due componenti software. Si distinguono dalle GUI (o semplicemente UI) acronimo di “Graphic User Interface”, ovvero l’interfaccia uomo-computer, perché – come ovvio – l’elemento umano non interviene, tutto avviene in modalità automatica; nel cloud computing, e in genere nelle applicazioni “distribuite” su varie risorse, l’interazione avviene via rete (RPC calls, web