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brevi cenni sull'universo (aperto) 25

bero rimanga (be left) libero. “Left” (inteso come “sinistra”) è anche il contrario di “right” (inteso come “destra”), e dunque “copyleft” è anche uno sberleffo semantico a “copyright”, pur non essendone affatto il contrario (non è un “non copyright”, come molti pensano). Anzi, il copyleft è un modo di usare il copyright per mantenere aperto ciò che, in assenza, potrebbe venire chiuso, proprietarizzato. Copyleft che ha senso – a mio modesto parere è auspicabile – in ambiti che vedono la necessità di preservare “ereditariamente” le condizioni di libertà e apertura in tutte le opere che sfruttano il lavoro precedente (è il caso ovviamente del software, in larga misura dei contenuti creativi), mentre non ha affatto senso, anzi, potrebbe essere deleterio, in ambiti che non vedono il copyright, e dunque il concetto di “opera derivata” come elemento principale di protezione, ed è ad esempio il caso dell’open hardware, degli open standard, degli open data.

Prime conclusioni

Brevi cenni, avevo detto, e brevi sono stati, rispetto a quanto ci sarebbe da dire in tema. Vedremo nei prossimi capitoli come il concetto di openness si declina e quali sono le implicazioni. Per il momento, repetita iuvant, non è possibile parlare di openness senza considerare che si tratta di vincere vincoli giuridici tramite strumenti giuridici. Anche se, ovviamente, per produrre commons immateriali occorre ben più di una licenza!