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32 Open source, software libero e altre libertà


Quando il dipartimento di Stallman ricevette una nuova stampante, Stallman cercò il modo di effettuare la stessa modifica, ma non trovò – con sua sorpresa – il codice sorgente. Pensando a un errore, contattò il produttore, ma gli venne spiegato che quella era la politica, il software era loro e non rilasciavano i sorgenti. Niente sorgenti, niente modifiche. Stallman non la prese bene, e trovò una soluzione piuttosto radicale al problema: avviò il progetto GNU per realizzare da zero un intero sistema operativo (un UNIX) interamente fatto di software libero, ovvero software che rispettasse quattro libertà fondamentali:

  • Libertà di eseguire il programma come si desidera, per qualsiasi scopo (libertà 0).
  • Libertà di studiare come funziona il programma e di modificarlo in modo da adattarlo alle proprie necessità (libertà 1). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
  • Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo (libertà 2).
  • Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i miglioramenti da voi apportati (e le vostre versioni modificate in genere), in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio (libertà 3). L’accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.

Di UNIX “liberi” già ce n’erano stati. Anzi, UNIX era nato libero. Poi diversi operatori avevano preso quel codice e, grazie al fatto che era licenziato con condizioni permissive, ne avevano creato diverse versioni proprietarie, ognuna incompatibile con le altre. Stallman non voleva che la propria creatura subisse la stessa sorte. E la soluzione fu il copyleft.