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38 Open source, software libero e altre libertà

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Proliferazione

OSI ha nel frattempo approvato qualcosa come quasi un centinaio di licenze diverse1. Che non esauriscono affatto l’orizzonte delle licenze possibili ed esistenti (ed usate). È un numero enorme, ed averne così tante è un problema. Se avessimo poche licenze, con clausole in gran parte identiche e qualche clausola difforme, trovare una interpretazione solida e affidabile, che ricostruisca con una certa qual certezza le conseguenze giuridiche di ciascuna licenza e le condizioni alle quali tali licenze possano essere usate assieme, avremmo un mondo più semplice.

Invece abbiamo licenze che in larga parte sono simili tra loro (appartengono solitamente a una delle grandi famiglie, di cui diremo), ma con differenze che possono a volte determinare ambiguità, passare inosservate e ‒ quel che è peggio ‒ causare incompatibilità reciproche, soprattutto quando si passa al copyleft. Seguendo le discussioni sulle nuove proposte di licenze all’OSI ci si rende conto che in larga parte l’esigenza che tali licenze soddisfano sono o l’ego di chi le propone, per avere il proprio nome legato a una licenza (che poi non userà quasi nessuno) oppure… l’ego di chi le propone, che pensa che le centinaia di menti che collettivamente hanno sviluppato quelle esistenti e adottate dalla maggior parte del software siano incompetenti. Solo in alcuni casi, alcune licen-

  1. Per la precisione alla data di scrittura del presente libro risultano 80 licenze “current”, più 15 ritirate. Per la lista completa e aggiornata si veda https://opensource.org/licenses/alphabetical.