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Standard e open standard,
il diavolo si annida nei dettagli

Sono uomo di mondo,
ho fatto tre anni di militare a Cuneo
Principe Antonio De Curtis (in arte Totò)


Come il più noto commediante italiano, anch’io ho fatto la mia parte per servire la Patria in quel della Provincia Granda, anche se solo per qualche settimana. Lì ho imparato che senza gli standard,1 in ambito militare le cose possono farsi veramente difficili. Cominciamo con “Alfa, Bravo, Charlie, Delta, Echo, Foxtrot, Golf, Hotel, India, Juliett, Kilo, Lima, Mike, November, Oscar, Papa, Quebec, Romeo, Sigma, Tango, Uniform, Victor, Whisky, X-ray, Yankee, Zulu”. È l’ABC degli standard, anzi, lo standard dell’ABC. È l’alfabeto fonetico, standard NATO. Se non lo conosci a memoria, non puoi comunicare via radio; così è per quasi tutto quanto accade nella vita militare: se sei un militare non hai spazio per ambiguità. Dai gradi (per sapere chi comanda su chi) fino al calibro delle pallottole, tutto è standard. “Standard”, effettivamente, viene dal francese antico “estandart” o “estandard”, stendardo, bandiera, che

  1. Per ulteriori letture in tema di standard, vedi i vari contributi su Techeconomy da parte, tra gli altri, di Italo Vignoli http:// www.techeconomy.it/author/italo-vignoli/. Vedi anche di Simone Aliprandi “Apriti Standard” http://www.aliprandi.org/apriti-standard/.