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rino alla presenza delle LL. SS. RR. MM. gli augustissimi nostri Sovrani.

(27) Ebbe in premio di sue rare doti dalla Santità di Gregorio XVI il titolo di Prelato Domestico, da S. S. R. M. la decorazione de’ Ss. Maurizio e Lazzaro.

(28) Onorato dall’Accademia, ed Arcadia Tiberina del diploma di socio.

(29) Consecrato dalla Em. S. Monsignor Giacomo Giustiniani nella Basilica Vaticana il 27 dicembre, scriveva: gelai, tremai, piansi dirottissimamente e soavissimamente nella mia consecrazione.

(30) Nullus speravit in Domino, et confusus est..... Protector est omnium sperantium in se. Salmo 17, vers. 30.

(31) Qui dat. . . . . escam. . . . . pullis corvorum invocantibus eum. Salmo 146, vers. 9.

(32) Considerate lilia agri, quomodo crescunt, non laborant, neque nent. . . . . Deus sic vestit. Vangelio di S. Matteo cap. 6, vers. 28, e 30.

(33) Sedebitis super sedes duodecim, iudicantes duodecim tribus Israel. Vangelio di S. Luca, cap. 22, vers. 30.

(34) Quos dedisti mihi non perdidi ex eis quemquam. Vangelio di S. Giovanni, cap. 18, vers. 9.

(35) La impresa d’Asti aveva per motto sulle monete e bandiere: Asta nitet mundo, sancto custode secundo.

(36) Cassiodoro Prefetto del Pretorio, e della Liguria ottenne dalla Regina Amalasunta figliuola di Teodorico larghi sovvenimenti alla Chiesa d’Asti dalle ripetute escursioni degli Unni, Eruli, ed altri Barbari soverchiamente danneggiata.

(37) Innocenzo IV reduce dal concilio di Lione nel 1144 dopo aver pernottato nel Monastero dei SS. Apostoli fuori le mura, ricevuto in città con dimostrazioni di alto rispetto, grato riconciliò Asti alla S. Sede. Indispettiti gli Imperiali cinserlo d’assedio giurandone totale esterminio. La vigilia di N. D. Assunta Scoto Alberto Podestà, e Comentino Alessandro Capitaneo fecero sì vigorosa sortita, e ruppero sì fattamente gli assedianti, che ottenuta onorata tregua, ebbero somma gloria.

(38) Corrado Conte d’Olanda riconosciuto dagli Astesi nel 1250 fu causa della guerra loro con Tommaso di Savoia collegato ai Torinesi, Chieresi, Alessandrini, e Marchesi di Monferrato, e Lancia. Dopo la sanguinosa giornata di Montebruno, fatto prigioniero Tommaso, ripetutamente batterono gli