Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/142

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teneva per pazzo lui, il qual solo all’asciutto era savio rimaso, elesse d’uscire a bagnarsi di quella pioggia ancor egli e impazzar davvero, volendo esser piú tosto pazzo con tutti, che tenersi savio da lui solo? Il medesimo devete far voi, e lo farete tanto piú saviamente di lui, quanto egli di vero savio diventò pazzo, e voi di vero pazzo diventerete savio. Oh! venite qua: lasciatevi piovere a dosso tutto quello che dice la gente, ché ad una lavata di capo di questa acqua, siete guarito. Notate quello che vi dico io, che vi piovo sopra di consenso d’ognuno. Voi non sapete niente di buono: e se pensate che gli altri credano che voi sappiate, v’ingannate da voi stesso a persuadervelo, e v’ingannano gli amici vostri a non dirvelo, e tanto piú se vi dicono il contrario; e se lo fanno perché non vi conoscano, ancor essi non sanno; e se vi conoscono e ve lo danno a credere, vogliono la festa de’ casi vostri. Se credete d’esser tenuto d’assai, per volerla con ognuno, questa è temeritá o, come voi direste, «tracotanza»: ed averravvi come al topo, che, vedendosi aver l’unghie come le gatte, si mise fra loro e fu mangiato. Se cercate onor per questa via, fate come colui che, per onorarsi, volle portar la mitra e farsi scopare, per dar piacere alle brigate, e come quell’altro, che, per esser nominato, abbruciò quel tempio. Ma questo fino a ora v’è meglio riuscito che a lui, perché egli ne perdé il suo nome di prima, e voi n’avete acquistato il vostro «rinome», percioché ne siete balzato in parecchie operette, e balzerete nell’altre, che faranno dir di voi almeno per tutto quest’anno. Ma per l’ordinario voi vi affannate per procurarvi vergogna; perché si sa che la piú trista rota del carro è quella che cigola, si sa che l’usanza delle donne poco oneste è di publicar per disoneste quelle che son da bene, e si sa che medesimamente quelli, che non hanno parte da potere esser lodati né stimati essi, cercano di biasimare e di schernir altrui. Voi, per parer singolare in ogni cosa, non vi curate anco in ogni cosa di tenere il contrario degli altri ; per mostrare i festuchi negli occhi di questo e di quello, scoprite le travi ch’avete ne’vostri; per vaghezza di litigare, producete testimonianze ed articoli contra voi, e fate come il tordo, che da se stesso