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IL CARO a

MESSER GlOVAN FERRETTI alla corte del re catolico

Cosi potessi io star securo del giudizio che fate del mio sapere, come son securissimo delPamor che mi portate, del quale io fui chiaro la prima volta che vi parlai: e la protezione, che avete ora preso di me in cotesta corte, è un segno che me lo conferma piú tosto che me l’accerti. Ma voi mi giudicate e mi predicate per molto da piú ch’io non sono. Vi avertisco che sarebbe quasi il medesimo errore che quel del mio riprensore; perché tanto si dá nell’estremo a credere ch’io sappia assai, quanto a perfidiare che non sappia nulla. Questa differenza ci conosco: che ’1 vostro è uno ingannar se stesso, che procede da troppo amore verso di me; e ’l suo è un dispregiar altri, che vien da presunzione e malignitá propria. Nondimeno io desidero che né anco l’amore vi faccia traviare. E sará cosa degna dell’amorevolezza e della gravitá vostra insieme, che dall’un canto mi lodiate piú parcamente, dall’altro mi difendiate per la veritá, contra chi si vede che mi biasima per villania e per ostentazione. Io non vi posso mandar cosi presto né gli suoi scritti, né quelli che si son fatti contra lui, perché si disegna di stamparli ; e per ora mi truovo molto occupato. Quando saranno a ordine, sarete de’ primi che gli abbia. Intanto non abbandonate la mia protezione: e tenete per fermo che m’arete onore piú per debolezza dell’aversario che per la mia prodezza. Sopra tutto non mi lasciate aver per leggiero, che mi lasci tirare a contender di queste baie; ma la sofisteria e l’inciviltá di quest’uomo è venuta tanto a stomaco alla gente, che sono stato sforzato dall’instanze quasi dell’universale a consentire che gli si risponda. Infino a ora n’ ha cavata la sua mercede: tanto rumore gli s’è levato a dosso, e tanti versi gli sono stati fatti contra. Al suo amico, che lo celebra di costá, bisogna aver compassione. A quelli signori che mi nominate desidero che mi mettiate in grazia. Voi ringrazio io quanto posso della cura che tenete dell’onor mio: e, pregandovi a darmi occasione di ricompensarvene con tutto che io vaglio, mi vi offero per