Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/218

Da Wikisource.

genio l’abborrisce, se i sogni me ne spaventano, sei’imagine di lei mi tien si fattamente occupato, eh’ io non potrò volgere il pensiero a verun’ altra donna?

Demetrio. Io v’ho detto che ’l dolore passerá via, il genio vi detterá il contrario, allora che non sará corrotto da questa passione. I sogni voi sapete che son sogni e che una imagine si scancella col suggello d’un’altra imagine.

Gisippo. Queste son parole, ed io so come mi sento.

Demetrio. Oh gran cosa che un vostro pari dica di queste scempiezze ! Vi concedo che di presente vi paia cosi, ma che voi solo vogliate tórre al tempo e all’animo nostro quei privilegi c’hanno avuto sempre e con ognuno, è cosa da ridersene.

Gisippo. O non sarebbe il maggior tradimento del mondo a pigliar una simil gentildonna, che tanto liberamente mi dona l’animo, la persona, la robba sua, e che io non l’amassi poi con tutto il core, come merita?

Demetrio. Voi l’amerete a vostro dispetto. Non udite voi che la giornata, la conversazione, la bellezza di lei, l’affezion che vi porta, le commoditá e i piaceri che ne caverete, vi trasformeranno tutto nell’amor suo?

Gisippo. E credete che m’abbia a dimenticar di Giuletta?

Demetrio. Se non ve ne dimenticherete, la sua ricordanza vi si fará di giorno in giorno meno acerba, ed a lungo andare non ne sentirete piú passione. Or dite di si, nella vostra buon’ora, e lasciate il pensier del restante; ché non senza misterio vi si mette questa ventura per le mani.

Gisippo. Anima mia, tu sei pur in loco da poter chiaramente vedere la costanza dell’animo mio, la grandezza del mio dolore e ’l desiderio di venir dove tu sei. Tu senti che ’l tuo nome mi è sempre in bocca; tu vedi che la tua imagine mi sta continuamente nel core, tu sai che d’altri che tuo non posso essere, quando bene ad altri sia dato. Conosci dall’altra parte le tentazioni, gli oblighi, le ragioni che in parte mi muovono a rompere il mio proponimento. Ma se di mia volontá in niuna parte ho mai violate le leggi dell’amore, non ti sdegnare che