Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/352

Da Wikisource.

stampita di pifari, Driante fece una moresca, Lamone un ballo a riddone; e Dafni e la Cloe intanto si baciavano, e le capre, come volendo ancor esse partecipar della lor festa, stavano lor d’intorno pascendo, comeché a’ cittadini non fosse però molto a grado. Ma Dafni, or questa or quella per nome chiamando, faceva lor vezzi, porgea lor della frasca e, pigliandole per le corna, le baciava; e queste cose non fecero solamente allora, ma quasi, mentre che vissero, tennero sempre la vita e le usanze pastorali; percioché di continuo adorarono le ninfe, Pane ed Amore. Possederono sempre molte greggi di pecore e di capre, sempre fu loro piú dolce cibo i pomi e ’l latte che qualunque altra delicatissima vivanda; e quei figliuoli ch’ebbero poi (ch’ebbero un maschio prima, e poscia una femmina) vollero che dalle pecore fossero nutriti, e chiamarono l’uno P’ilopemene, l’altra Armentina; ed essi furono quelli che fecero gli ornamenti della grotta, che vi posero le statue delle ninfe, ch’edificarono il tempio di Amor pastore, che fecero primieramente quello di Pane, chiamandolo «militare», conciosiaché prima sotto al pino s’adorasse; ma queste cose fecero e nominarono a lungo andare. Allora, venuta la notte, e sendo tempo di metterli a letto, tutti li convitati, con molti ceri e fiaccole innanzi cantando, sonando e saltando, infino in su la soglia gli accompagnarono; e quivi, fatte preghiere e cerimonie da nozze, cantarono Imeneo in canzoni si rozze e scompigliate, che parvero piú tosto un maneggiar di bidenti o un ragghiar di somari che un cantar d’uomini. Ed intanto che eglino cosi mugolavano, Dafni e la Cloe, condotti a letto, si coricarono, ed, abbracciandosi e baciandosi insieme, vegghiarono tutta notte a guisa di civette; ed allora primieramente Dafni mise in opera la dottrina di Licenia, e la Cloe s’avvide che i piaceri, che per innanzi per le fratte e per le selve aveano avuti, erano stati piú tosto giuochi di pastori che fatti d’amore.