Pagina:Caro, Annibale – Opere italiane, Vol. I, 1912 – BEIC 1781382.djvu/99

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con altre metafore, non dependenti dalla prima, ma spiccate fra loro; le quali non istando piú sotto il filo dell’allegoria, basta che siano fatte ciascuna per sé, con quelle condizioni, che di sopra si son dette, che voglion aver le ben fatte. E questa condizione, che voi ci volete, degli effetti continuati non ci ha piú loco; e, tra le regole che si danno di far le metafore buone, non è ch’io guardi se l’effetto del suggetto può passar nel predicato e per l’opposito, ma di considerar questo passaggio o nel suggetto solo o solo nel predicato. Nel suggetto, come dire, se cosi il «Castel vetro» come l’«orso» caggiono sotto il genere de’ rabbiosi: ché, trovandosi questo, si trova possibile che ’l Castelvetro sia orso, e da questo segue che possa dar delle rampate, perché s’imagina poi sempre per orso, e non per Castelvetro. E questo medesimo si fa nel predicato. Cosi vi dico di questa metafora del Caro, che egli non ha da vedere se questo suo foco può far volare e cantare un uccello, ma si bene se si comprende nel genere degli ardori insieme col desiderio; ché, comprendendovisi, per desiderio lo potrá porre, e, cosi posto, potrá far questi effetti. E fin qui s’è veduto come e in quanti modi le metafore si fanno, e che non in tutte è necessaria questa vostra dependenza o continuazion d’effetti: donde si potrá conchiudere che, se ben questo foco non potesse far questi effetti nell’uccello, non per questo sarebbe tenuto di farlo, potendosi dir che fosse metafora spiccata, e non allegoria. Ma non mi basta di mostrare che questa dependenza non importi in questo loco, né che sia buona metafora: vi voglio provare che l’allegoria continua infin all’ultimo, e tale, che voi con tutto il vostro sapere, non ne potrete mai fare una migliore. Ora udite, e rispondetemi a quel che vi domando. Questo foco del Caro è quello che brugia, o no? Se quello che brugia, non vi si può fare altra risposta di quella che v’ ha fatta sopra questo loco un burlone, il qual, mostrando che ancora il foco materiale può far questi effetti, dice: che «si come voi avete del lumacone, cosi foste posto in su la bragia, e, come avete del Perillo, cosi foste messo nel suo toro»: senza dubbio cantereste ancor voi: e se foste cacciato in una colubrina, o ripieno, stoppinato