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libro terzo. 207


una donna de’ nostri tempi di’ bassa condizione, la qual mostrò molto maggior continenza che questi dui grand’uomini.

XLIII. Dico adunque, che io già conobbi uma bella e delicata giovane, il nome della quale non vi dico, per non dar materia di dir male a molti ignoranti, i quali subito che intendono una donna esser inamorata, ne fan mal concetto. Questa adunque essendo lungamente amata da un nobile e ben condizionato giovane, si volse con tutto l’animo e cor suo ad amar lui; e di questo non solamente io, al quale essa di sua volontà ogni cosa confidentemente dicea, non altrimenti che s’io non dirò fratello ma una sua intima sorella fossi stato, ma tutti quelli che la vedeano in presenza dell’amato giovane, erano ben chiari della sua passione. Così amando essa ferventissimamente quanto amar possa un amorevolissimo animo, durò dui anni in tanta continenza; che mai non fece segno alcuno a questo giovane d’amarlo, se non quelli che nasconder non potea; nè mai parlar gli volse, nè da lui accettar lettere, nè presenti, che dell’uno e dell’altro non passava mai giorno che non fosse sollecitata: e quanto lo desiderasse, io ben lo so; che se talor nascosamente potea aver cosa che del giovane fosse stata, la tenea in tante delizie, che parea che da quella le nascesse la vita ed ogni suo bene: nè pur mai in tanto tempo d’altro compiacer gli volse che di vederlo e di lasciarsi vedere, e qualche volta intervenendo alle feste publiche ballar con lui, come con gli altri. E perchè le condizioni dell’uno e dell’altro erano assai convenienti, essa e ’l giovane desideravano che un tanto amor terminasse felicemente, ed esser insieme marito e moglie. Il medesimo desideravano tutti gli altri uomini e donne di quella città, eccetto il cradel padre di lei; il qual per una perversa e strana opinion volse maritarla ad un altro più ricco; ed in ciò dalla infelice fanciulla non fu con altro contradetto, che con amarissime lacrime. Ed essendo successo così malavventurato matrimonio, con molta compassion di quel popolo e desperazion dei poveri amanti, non bastò però questa percossa di fortuna per estirpare così fondato amor dei cori né dell uno nè dell’altra; che dopo ancor per spazio di tre anni durò, avvenga che essa pruden-