Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/173

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sensitive, cioè che, non essendo ancora al perfectissimo odio della colpa commessa per l’offesa facta a me, levansi con uno cordiale dolore per la pena che lo’ séguita doppo el peccato commesso; e però l’occhio piagne perché vuole satisfare al dolore del cuore.

Ed exercitandosi l’anima a la virtú, comincia a perdere il timore, perché cognosce che solo el timore non è sufficiente a darli vita etterna, si come nel secondo stato dell’anima Io ti narrai. E però si leva con amore a cognoscere se medesima e la mia bontá in sé, e comincia a pigliare speranza della misericordia mia, nella quale il cuore sente allegrezza. Mescolato el dolore della colpa con allegrezza della speranza della divina mia misericordia, l’occhio alora comincia a piangere: la quale lagrima esce della fontana del cuore. Ma perché ancora non è gionta a la grande perfeczione, spesse volte gitta lagrime sensuali. Se tu mi dimandi: — Per che modo? — rispondoti: Perché la radice de l’amore proprio di sé non è d’amore sensitivo (che giá v’è levato per lo modo decto), ma è uno amore spirituale quando l’anima appetisce le spirituali consolazioni, delle quali distesamente ti dixi la imperfeczione loro, o mentali o con mezzo d’alcuna creatura amata di spirituale amore. Quando è privata di quella cosa che ama, cioè delle consolazioni o dentro o di fuore (dentro, per consolazione che abbi tracta da me; o di fuore, della consolazione che aveva dalla creatura), e sopravenendo le temptazioni o persecuzioni dagli uomini, el cuore ha dolore: e subbito l’occhio, che sente il dolore e la pena del cuore, comincia a piangere d’uno pianto tenero e compassionevole a se medesima, d’una compassione spirituale di proprio amore, perché non è ancora conculcata e annegata la propria volontá in tucto. Per questo modo gicta lagrime sensuali, cioè di spirituale passione.

Ma, crescendo ed exercitandosi nel lume del cognoscimento di sé, concipe uno dispiacimento in se medesima e odio perfecto di se medesima, unde traie uno cognoscimento vero della mia bontá con uno fuoco d’amore, e comincia a unirsi e conformare la volontá sua con la mia. E cosi comincia a sentire