Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/205

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grande desiderio di volere venire a perfecta puritá. Pensando tu in che modo vi potessi venire, sai che ti fu risposto, essendo tu adormentata, sopra questo desiderio: non tanto che nella mente, ma nel suono de l’orecchia tua rinsonò la voce, in tanto che, se bene ti ricorda, tu ritornasti al sentimento del corpo tuo, dicendoti la mia Veritá: — Vuoli tu venire a perfecta puritá ed essere privata degli scandali, e che la mente tua non sará scandalizzata per veruna cosa? Or fa’ che tu sempre ti unisca in me per affecto d’amore, però che Io so’ somma ed etterna puritá, e so’ quel fuoco che purifico l’anima: e però quanto piú s’acosta a me, tanto diventa piú pura; e quanto piú se ne parte, tanto piú è immonda. E però caggiono in tante nequizie gli uomini del mondo, perché sonno separati da me; ma l’anima, che senza mezzo si unisce in me, participa della mia puritá.

Un’altra cosa ti conviene fare a giognere a questa unione e puritá: che tu non giudichi mai, in alcuna cosa che tu vedessi fare o dire, da qualunque creatura si fusse, o verso di te o verso d’altrui, la volontá de l’uomo, ma la volontá mia in loro e in te. E se tu vedessi peccato o difecto expresso, trae di quella spina la rosa, cioè che tu gli offerí dinanzi a me per sancta compassione. E nelle ingiurie che fussero facte a te, giudica che la volontá mia el permecte per provare in te e negli

altri servi miei la virtú, giudicando che colui come strumento messo da me faccia quello; vedendo che spesse volte avaranno

buona intenzione, però che neuno è che possa giudicare l’oc culto cuore de l’uomo. Quello che tujion vedi che sia expresso e palese peccato mortale non il debbi giudicare nella mente tua altro che la volontá mia in loro; e vedendolo, non el pigliare per giudicio, ma per sancta compassione, come decto è. A questo modo verrai a perfecta puritá, però che, facendo cosi, la mente tua non sará scandalizzata né in me né nel proximo tuo; però che lo sdegno cade verso del proximo quando giudicaste la mala volontá loro verso di voi, e non la mia in loro. El quale sdegno e scandalo discosta l’anima da me e impedisce la perfeczione, e in alcuno tolle la grazia, piú e meno secondo la gravezza dello sdegno e de l’odio conceputo nel proximo per lo suo giudicio.