Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/288

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acquistare alcuna cosa. Unde giongono orribili, per farle paura con laidissimo aspecto e con molte e diverse fantasie; ma, perché ne l’anima non è veleno di peccato, l’aspecto loro non le dá quel timore né mecte paura come a uno altro el quale iniquamente sia vissuto nel mondo. Vedendo le dimonia che l’anima è intrata nel Sangue con ardentissima caritá, non la possono sostenere, ma stanno da la longa a gittare le saette loro. E però la loro guerra e le loro grida a quella anima non nocciono, però che ella giá comincia a gustare vita etterna, si come in un altro luogo ti dixi; però che con l’occhio de l’intellecto, che ha la pupilla del lume della sanctissima fede, vede me, suo infinito ed etterno Bene, el quale aspecta d’avere per grazia e non per debito nella virtú di Iesu Cristo mio Figliuolo. Unde distende le braccia della speranza e con le mani de l’amore lo strigne, intrando in possessione prima che vi sia, come decto t’ho el modo in un altro luogo. Subbito passando (annegata nel Sangue) per la porta strecta del Verbo, giogne in me, mare pacifico, che siamo insieme uniti Io, mare, e la porta: perché Io e la mia Veritá, unigenito mio Figliuolo, siamo una medesima cosa.

Quanta allegrezza riceve l’anima che tanto dolcemente si vede gionta a questo passo, però che gusta el bene della natura angelica! Questo ricevono coloro che passano cosi dolcemente; ma e’ ministri miei, de’ quali Io ti dixi che erano vissuti come angeli, molto maggiormente, perché in questa vita vissero con piú cognoscimento e con piú fame de l’onore di me e salute de l’anime. Non dico puramente del lume della virtú, che generalmente ogniuno può avere, ma perché questi, aggionto al lume del vivere virtuosamente, che è lume sopranaturale, ebbero el lume della sancta scienzia, per la quale scienzia cognobbero piú della mia Veritá. E chi piú cognosce, piú ama: e chi piú ama, piú riceve. El merito vostro v’ è misurato secondo la misura de l’amore. E se tu mi dimandassi: — Un altro, che non abbi scienzia, può giognere a questo amore? — si bene che egli è possibile che egli vi gionga; ma veruna cosa particulare non fa legge comunemente per ogniuno, e Io ti favello