Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/316

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né confidarti del tuo sapere. Ma, perché se’ facto animale senza ragione, non vedi che ogni cosa si muta, excepto la grazia mia. E perché non ti confidi di me, che so’ el tuo Creatore? perché ti confidi in te. E non so’ Io fedele e leale a te? Certo si: e questo non t’è nascosto, però che continuamente l’hai per pruova.

O dolcissima e carissima figliuola, l’uomo non fu leale né fedele a me, trapassando l’obbedienzia che Io gli avevo imposta, per la quale cadde nella morte. E Io fui fedele a lui, actenendoli quello per che Io l’avevo creato, volendogli dare il sommo ed etterno Bene. E, per compire questa mia veritá, unii la Deitá mia, somma altezza, con la bassezza della sua umanitá, essendo ricomprato e restituito a grazia col mezzo del sangue de l’unigenito mio Figliuolo. Si che egli l’ha provato. Ma e’ pare che essi non credano che Io sia potente a poterli so venire, forte a poterli aitare e difendere da’ nemici loro, e sapiente per illuminarli l’occhio de l’intellecto loro, né che Io abbi clemenzia a voler lo’ dare quello che è di necessitá a la salute loro, né sia ricco per poterli aricchire, né sia bello per poter lo’ dare bellezza, né abbi cibo per dar lo’ mangiare, né vestimento per rivestirli. L’operazioni loro mi manifestano che essi noi credono: però che, se il credessero in veritá, sarebbe con opera di sancte e buone operazioni.

E nondimeno essi pruovano continuamente che Io so’ forte, perché lí conservo ne l’essere e difendoli da’ nemici loro. E veggono che neuno può ricalcitrare contra la potenzia e fortezza mia; ma essi noi veggono, ché noi vogliono vedere. Con la mia sapienza Io ho ordinato e governo tucto quanto el mondo con tanto ordine, che veruna cosa vi manca e veruno ci può apponere. Ne l’anima e nel corpo, in tucto ho proveduto; non costrecto a farlo da la volontá vostra, però che voi non eravate, ma solo da la mia clemenzia, costrecto da me medesimo, facendo el cielo e la terra e il mare e il fermamento; cioè il cielo, perché si movesse sopra di voi; l’aere, perché respiraste; el fuoco e l’acqua, per temperare contrario con contrario; el sole, perché non steste in tenebre; tucti facti e ordinati, perché sovengano a la necessitá dell’uomo. El cielo adornato degli