Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/370

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capitolo clvii 371


spegnerete l’odio che avete nel cuore verso di chi vi fa ingiuria. Misurate le ingiurie che fate a me e al proximo vostro con quelle che sonno facte a voi, e trovarrete che, a rispecto di quelle che fate a me e a loro, le vostre non sonno cavelle. Voi vedete bene che, stando ne l’odio, voi fate ingiuria a me, perché trapassate il comandamento mio, e fate ingiuria a lui, privandovi della dileczione della caritá. E giá v’è stato comandato che voi amiate me sopra ogni cosa e ’l proximo come voi medesimi. Non vi fu messa chiosa veruna, che vi fusse decto: — Se egli vi fa ingiuria, non l’amate: — no; ma libero e schiecto, perché fu dato a voi dalla mia Veritá, che con schiectezza l’osservò e fece. Con questa schiectezza il dovete observare voi, e, se non l’osservate, fate danno a voi e ingiuria a l’anima vostra, privandola della vita della grazia.

Tollete, dunque, tollete la chiave de l’obbedienzia col lume della fede; non andate piú con tanta ciechitá né freddo; ma con fuoco d’amore tenete questa obbedienzia, acciò che, insiememente con gli observatori della legge, gustiate vita etterna.

CAPITOLO CLVII

    Di quelli e’ quali pongono tanto amore all’obedienzia che non rimangono contenti de la obedienzia generale de’ comandamenti, ma pigliano l’obedienzia particulare.

— Alcuni sonno, dilectissima figliuola mia, che tanto crescerá in loro el dolce e amoroso fuoco d’amore verso questa obbedienzia; e, perché fuoco d’amore non è senza odio della propria sensualitá, crescendo el fuoco, cresce l’odio; unde, per odio e per amore, non si chiamano contenti a l’obbedienzia generale de’ comandamenti della legge (a’ quali, come decto è, tucti séte tenuti e obligati d’obbedire, se volete avere la vita: se non che, avareste la morte), ma pigliano la particulare, cioè l’obbedienzia particulare che va dietro alla grande perfeczione, unde si fanno observatori de’ consigli actualmente e mentalmente.