Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/391

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Che modo ci sará in costoro di farli levare ? Che tolgano le legna del cognoscimento di sé, con odio del proprio piacimento e reputazione, e mettanle nel fuoco della divina mia caritá; sposando di nuovo, come se allora allora intrassero ne l’ordine, la sposa della vera obbedienzia con l’anello della sanctissima fede, e non dormano piú in questo stato, ch’egli è molto spiacevole a me e danno a loro. Drictamente si potrebbe dire a loro quella parola: «Maladecti tiepidi ! che almen fuste voi pur ghiacci. Se voi non vi correggete, sarete vomicati dalla bocca mia», per quello modo che decto t’ho. Ché, non levandosi, sonno acti a cadere; e, cadendo, sarebbono reprovati da me. Innanzi vorrei che fuste ghiacci: cioè che inanzi vi fuste stati nel secolo con l’obbedienzia generale, la quale, a rispecto del fuoco de’ veri obbedienti, si mostra quasi uno ghiaccio; e però dixi: «almeno fuste voi pure ghiacci». Hotti dichiarata questa parola, acciò che in te non cadesse errore di credere ch’io el volesse piú tosto nel ghiaccio del peccato mortale che nella tiepidezza della inperfeczione. No, ché io non posso volere colpa di peccato, ché in me non è questo veneno: anco mi dispiacque tanto ne l’uomo, che Io non volsi che passasse senza punizione, ché, non essendo l’uomo sufficiente a portare la pena che gli seguitava doppo la colpa, mandai el Verbo de l’unigenito mio Figliuolo. Egli con l’obbedienzia la fabricò sopra el Corpo suo.

Levinsi dunque con exercizio, con vigilia, con umile e continua orazione; specchinsi ne l’ordine loro e ne’ padroni di questa navicella, che sonno stati uomini come eglino, nutricati d’un medesimo cibo, nati in uno medesimo modo. E quello Dio so’ ora, che allocta. La potenzia mia non è infermata, la mia volontá non è diminuita in volere la salute vostra, né la sapienzia mia in darvi lume, acciò che cognosciate la mía veritá. Adunque possono, se egli vogliono, pure che se l’arrechino dinanzi a l’occhio de l’intellecto, privandosi della nuvila de l’amore proprio, e col lume corrano co’ perfecti obbedienti. Con questo ci giogneranno; in altro modo, no: si che il remedio ci è.