Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/431

Da Wikisource.

persona, de quale conditione e stato voglia se sia, che in permudará questo libro, el quale a nome Dialogo, per... retegnirlo con tuta intentione piutosto de occultarlo che de renderlo, sia certa quella persona che eia sará in peccato mortale de arrobaria, del qual peccato la sancta Scriptura ne parla cosi», ecc. All’ultima c. 149» un principio d’indice.

P)

Nella Casa generalizia dei frati predicatori a Roma (1).

25) membr.; mm. 281x207; sec. xiv; ff. 205; carat. rom.; a 2 coll.; 38-40 1.; miniature di stile ital.; ritratti miniati di due domenicani, che il Luchaire ritiene essere probabilmente quelli di fra Raimondo da Capua e di fra Tommaso CafFarini. La prima parte del cod. (ff. 18-172) comprende la Leggenda maggiore di fra Raimondo. Nei ff. 173-189, orazioni di s. Caterina. Nei ff. 189-195 un frammento del Liber de providentia Dei per modum dialogi, nella versione latina di fra Raimondo, come attesta anche Vexplicit, nel quale altresi è detto che il testo completo della versione latina del Libro si trova a Siena, fatta da un tale «qui usque nunc superest et appellatur ser Cristoforus de Senis, ibidem scriba sive notarius ac vita et fama precipuus. Usque nunc dico anno Domini 1398». Segue, ff. 195-204, il sermone detto da fra Guglielmo Flètè d’Inghilterra appena avvenuta la morte della santa. Nei margini del ms. molte note storiche, biografiche, geografiche. La scrittura delle note, del sermone e di tutta la parte del ms. che segue alla Leggenda è della stessa mano, cioè di fra Tommaso Nacci Caffarini, il quale a f. 202 nota: «Quando ego frater Thomas hic scripsi..., recepí litteras de Bononia, continentes qualiter rex Franciae et collegium parisiense substraxerant se ab obedientia antipapae et quod obsessus erat antipapa. Quod fuit anno Domini 1398 circa finem mensis novembris».

(1) Cfr. I. Luchaire, in Mèlanges d’archèol. el d’hist., fase, avril-juin 1899.