Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1912 – BEIC 1785736.djvu/86

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sensualitá; ma subito che, con odio e dispiacimento di sé, virilmente delibera dicendo: — Io voglio seguitare Cristo crocifixo, — rompe subbito la spina e truova dolcezza inextimabile, si come Io alora ti mostrai, chi piú e chi meno, secondo la disposizione e sollicitudine loro.

Sai che alora Io ti dixi: — Io so’ lo Idio vostro immobile, che non mi muovo; Io non mi ritrago da veruna creatura che a me voglia venire; mostrato l’ho la veritá, facendomi visibile a loro, essendo Io invisibile; mostrato l’ho che cosa è amare alcuna cosa senza me. — Ma essi, come aciecati da la nuvila del disordinato amore, non cognoscono né me né loro. Vedi come sonno ingannati: che prima vogliono morire di fame che passare un poca di spina.

Non possono fuggire che non sostengano pena, però che in questa vita neuno ci passa senza croce, se non coloro che tengono per la via di sopra: non che essi passino senza pena, ma la pena a loro è refrigerio. E perché per lo peccato, si come di sopra ti dixi, el mondo germinò spine e triboli, e corse questo fiume, mare tempestoso, però vi diei el ponte, acciò che voi non annegaste.

Hotti mostrato come costoro s’ingannano con uno disordinato timore, e come Io so’ lo Idio vostro che non mi muovo, e che Io non so’ acceptatore delle persone ma del sancto desiderio. E questo t’ho mostrato nella figura de l’arbore la quale Io t’ho decta.

CAPITOLO XLV

Come, avendo el mondo per lo peccato germinato spine e triboli, chi sono quelli ad cui queste spine non fanno male, bene che neuno passi questa vita senza pena.

— Ora ti voglio mostrare a cui le spine e triboli, che germinò la terra per lo peccato, fanno male e a cui no. E perché infine a ora t’ho mostrata la loro dannazione insiememente