Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/104

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E perché disse : «Venga a me e beia» ? Perché, seguitando la dottrina sua, o per la via de’ comandamenti co’ consigli mentali, o de’ comandamenti co’ consigli attuali (cioè d’andare o per la caritá perfetta, o per la caritá comune, si come di sopra ti dissi), per qualunque modo che voi passiate per andare a lui, cioè seguitando la sua dottrina, voi trovate che bere, trovando e gustando el frutto del Sangue per l’unione della natura divina unita nella natura umana. E trovandovi in lui, vi trovate in me, che .so’mare pacifico ; perché so’una cosa con lui, e egli è una cosa con meco. Si che voi séte invitati alla fonte dell’acqua viva della grazia.

Convienvi tenere per lui, che v’è fatto ponte, con perseveranzia. Si che neuna spina né vento contrario né prosperitá né avversitá né altra pena, che poteste sostenere, vi debba fare voliere il capo a dietro ; ma dovete perseverare infino che troviate me, che vi do acqua viva, che ve la do per mezzo di questo dolce e amoroso Verbo unigenito mio Figliuolo.

Ma perché disse : «Io so’ fonte d’acqua viva» ? Però che egli fu la fonte la quale conteneva me, che do acqua viva, unendosi , la natura divina con la natura umana. Perché disse: «Venga a me e beia» ? Però che non potete passare senza pena, e in me non cadde pena, ma si in lui ; e però che di lui Io vi feci ponte, neuno può venire a me se non per lui. E cosi disse egli : «Neuno può andare al Padre ( se non per me». Cosi disse veritá la mia Veritá.

Ora hai veduto che via elli vi conviene tenere e che modo: cioè con perseveranzia. E altrimenti non bereste, però che ella è quella virtú che riceve gloria e corona di vittoria in me, Vita durabile.