Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/142

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severanzia in vigilia e umile e continua orazione perseverato infíno all’avenimento dello Spirito santo.

Questo è quello (si come Io ti dissi) che l’anima fa, quando s’ è levata dalla imperfezione e rinchiusasi in casa per giognere a perfezione. Ella sta in vigilia, vegghiando con l’occhio dell’intelletto nella dottrina della mia Veritá, umiliata perché ha cognosciuta sé in continua orazione, cioè di santo e vero desiderio, perché in sé cognobbe l’affetto della mia caritá.

CAPITOLO LXXIV

De’ segni a’ quali si cognosce che l’anima sia venuta all’amore perfetto.

— Ora ti resto a dire in che si vede che essi sieno gionti all’amore perfetto : per quello segno medesimo che fu dato a’ discepoli santi poi che ebbero ricevuto lo Spirito santo, che escíro fuore di casa e, perduto el timore, annunziavano la parola mia, predicando la dottrina del Verbo dell’unigenito mio Figliuolo. E non temevano pene, anco si gloriavano nelle pene; non curavano d’andare dinanzi a’tiranni del mondo ad anunziar lo’ e dir lo’ la veritá per gloria e loda del nome mio.

Cosi l’anima che ha aspettato per cognoscimento di sé, nel modo che detto t’ho, Io so’ tornato a lei col fuoco della caritá mia. Ella quale caritá, mentre che stette in casa con perseveranzia, concepé le virtú per affetto d’amore, participando della potenzia mia, con la quale potenzia e virtú signoreggiò e vinse la propria passione sensitiva.

E in essa caritá participai in lei la sapienzia del Figliuolo mio, nella quale sapienzia vide e cognobbe con l’occhio dell’intelletto la mia Veritá e gl’inganni dell’amore sensitivo spirituale, cioè l’amore imperfetto della propria consolazione, come detto è. E cognobbe la malizia e l’inganno del dimonio, che dá all’anima che è legata in quello amore imperfetto. E però si levò con odio d’essa imperfezione e amore della perfezione.