Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/167

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ora le manca, tollendo via el timore della pena e fondandola in amore e in timore santo.

Chi la dichiarò, che questa fusse la veritá ? El lume che fu dato ed è dato a chi el vuole ricevere per grazia sopra el lume naturale, come detto è. Si che ogni lume che esce della santa Scrittura è uscito ed esce da questo lume. E però gl’ ignoranti superbi scienziati aciecano nel lume, perché la superbia e la nuvila dell’amore proprio ha ricoperta e tolta questa luce : però intendono piú la Scrittura litteralmente che con intendimento; e però ne gustano la lettera rivollendo molti libri, e non gustano il merollo della Scrittura, perché s’hanno tolto el lume con che è formata e dichiarata la Scrittura. Unde questi cotali si maravigliano e cadranno nella mormorazione vedendo molti grossi e idioti nel sapere la Scrittura santa, e nondimeno sonno tanto illuminati nel cognoscere la veritá come se longo tempo l’avessero studiata. Questa non è maraviglia ne una, perché egli hanno la principale cagione del lume unde venne la scienzia. Ma perché essi superbi hanno perduto el lume, non veggono né cognoscono la bontá mia, né el lume della grazia infusa sopra de’ servi miei.

Unde Io ti dico che molto è meglio andare per consiglio della salute dell’anima a uno umile con santa e dritta coscienzia, che a uno superbo letterato studiante nella molta scienzia, perché colui non porge se non di quello che elli ha in sé, und.e, per la tenebrosa vita, spesse volte el lume della santa Scrittura porgerá in tenebre. El contrario trovará ne’servi miei, ché el lume che hanno in loro, quello porgono con fame e desiderio della salute sua.

Questo t’ho detto, dolcissima figliuola mia, per farti cognoscere la perfezione di questo unitivo stato, dove l’occhio dell’intelletto è rapito dal fuoco della caritá mia, nella quale caritá ricevono el lume sopranaturale. Con esso lume amano me, perché l’amore va dietro all’ intelletto, e quanto piu cognosce, piú ama, e quanto piú ama, piú cognosce. Co,si l’uno nutrica l’altro.

Con questo lume giongono all’eterna mia visione, dove veggono e gustano me in veritá, separata l’anima dal corpo, si