Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/193

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caritá che non si truova la bocca senza el petto, né il petto senza el latte. Cosi questa anima non si truova senza Cristo crociato, né senza me, Padre eterno, el quale truova gustando la somma e eterna Deitá. Oh ! dii vedesse come s’empiono le potenzie di quella anima ! La memoria s’empie di continuo ricordamento di me, tratto a sé, per amore, i benefizi miei: non tanto l’aito de’ benefizi, ma l’affetto della caritá mia con che Io gli l’ho donati; e singularmente il benefizio della creazione, vedendosi creato alla imagine e similitudine mia. Nel quale benefizio, nel primo stato detto, cognobbe la pena della ingratitudine che ne gli seguitava; e però si levò dalle miserie nel benefizio del sangue di Cristo, dove Io el ricreai a grazia, lavandovi la faccia dell’anime vostre dalla lebra del peccato, dove l’anima trovò nel secondo stato una dolcezza, gustando la dolcezza dell’amore e dispiacere della colpa, nella quale egli vidde che tanto era spiaciuta a me, che Io l’avevo punita sopra el corpo dell’unigenito mio Figliuolo.

Dipo’ questo ha trovato l’avenimento dello Spirito .santo, el quale dichiarò e dichiara l’anima della veritá. Quando riceve l’anima questo lume? poi che ha cognosciuto, per lo primo e secondo stato, el benefizio mio in sé. Riceve alora lume per fetto, cognoscendo la veritá di me, Padre eterno, cioè che per amore l’avevo creata per darle vita eterna. Questa era la veritá : hovelo manifestato col sangue di Cristo crocifisso. Poi che l’ha cognosciuta l’ama: amandola, el dimostra amando schiettamente quello ch’Io amo e odiando quel ch’Io odio.

Cosi si truova nel terzo stato della caritá del pro,ssimo. Si che la memoria a questo petto s’empie, passata ogni imperfezione, perché s’è ricordata e ha tenuto in sé i benefizi miei. Lo intelletto ha ricevuto el lume: mirando dentro nella memoria, cognobbe la veritá; perdendo la ciechitá dell’amore proprio, rimase nel sole dell’obbietto di Cristo crocifisso, dove cognobbe Dio e uomo. Oltre a questo cognoscimento, per l’unione che ha fatta, si leva ad uno lume acquistato non per natura, si come Io ti dissi, né per sua propria virtú adoperata, ma per grazia data dalla mia dolce Veritá, la quale none spregia gli