Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/236

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santo battesmo, perché essi disobediscono facendo quel che T è vetato. E so’ ribelli a questo Sangue, perché hanno levata la reverenzia, e levatisi con la grande persecuzione. Essi sonno come membri putridi, tagliati dal corpo mistico della santa Chiesa; unde, mentre che stessero obstinati in questa rebellione e irreverenzia, morendo con essa, giongono all’eterna dannazione. È vero che, giognendo all’estremitá, umiliandosi e cognoscendo la colpa loro, vollendosi reconciliare col loro capo e non potendo attualmente, riceve misericordia: poniamo che non debba però aspettare il tempo, perché non è securo d’averlo. L’altra si è perché la loro colpa è piu aggravata che tutte l’altre, perché egli è peccato fatto per propria malizia e con deliberazione, e cognoscono che con buona coscienzia essi noi possono fare; e, facendolo, offendono. Ed è offesa con una perversa superbia, senza diletto corporale ; anco si consumano l’anima e’1 corpo: l’anima si consuma privata della grazia, e spesse volte lo’rode il vermine della coscienzia; la sustanzia temporale si consuma in servigio del dimonio, e i corpi ne sonno morti come animali.

Si che questo peccato è fatto propriamente a me, ed è fatto senza colore di propria utilitá o diletto alcuno, se non con malizia e fummo di superbia, la quale superbia nacque dal proprio amore sensitivo, e da quello timore perverso che ebbe Pilato che, per timore di non perdere la signoria, uccise Cristo unigenito mio Figliuolo. Cosi hanno fatto e fanno costoro.

Tutti gli altri peccati sonno fatti o per simplicitá o per ignoranzia di non cognoscere, o per malizia, cioè che cognosce il male che egli fa, ma per lo disordinato diletto e piacere che ha in esso peccato, o per alcuna utilitá che vi trovasse, offende, e, offendendo, fa danno e offende l’anima sua, e offende me e il prossimo suo. Me, perché non rende gloria e loda al nome mio; el prossimo, perché non gli rende la dilezione della caritá. Ma egli non mi percuote attualmente che la faccia propriamente a me, ma offende sé, la quale offesa mi dispiace per lo danno suo. Ma questa è offesa fatta a me proprio, senza mezzo. Gli altri peccati hanno alcuno colore e sonno fatti con alcuno colore