Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/255

Da Wikisource.

procede ed è affibbiata con l’amore proprio di loro medesimi, però che per lo proprio amore commettono ingiustizia verso dell’anime loro e verso me, con la tenebre della indiscrezione. A me non rendono gloria, e a loro non rendono onesta e santa vita né desiderio della salute dcll’anime né fame delle virtú. E per questo commettono ingiustizia verso e’ sudditi e prossimi loro, e non correggono e’ vizi : anco, come ciechi che non cognoscono, per lo disordinato timore di non dispiacere alle creature, li lassano dormire e giacere nelle loro infermitá. Ma essi non s’aveggono che, volendo piacere alle creature, dispiacciono a loro e a me, Creatore vostro. E alcuna volta correggeranno, per mantellarsi con quella poca della giustizia: e non si faranno al maggiore, che sará in maggiore difetto che ’l minore, per timore che essi avaranno che non lo’impedisca lo stato o la vita loro; ma farannosi al minore, perché veggono che non lo’ può nuocere né toller lo’lo stato loro.

Questo commette la ingiustizia col miserabile amore pfoprio di loro medesimi. E1 quale amore proprio ha atoscato tutto quanto el mondo e il corpo mistico della santa Chiesa, e ha insalvatichito el giardino di questa sposa e adornato di fiori putridi. El quale giardino fu dimesticato al tempo che ci stavano e’ veri lavoratori, cioè i ministri santi miei ; adornato di molti odoriferi fiori, perché la vita de’sudditi, per li buoni pastori, non era scellerata, anco erano virtuosi con onesta e santa vita.

Oggi non è cosi : anco è il contrario, però che per li gattivi pastori sonno gattivi e’ subditi. Piena è questa sposa di diverse spine, di molti e variati peccati. Non che in sé possa ricever puzza di peccato, cioè che la virtú de’ santi sacramenti possa ricevere alcuna lesione; ma quegli che .si pascono al petto di questa Sposa ricevono puzza nell’anima loro, tollendosi la dignitá nella quale Io gli ho posti : none che la dignitá in sé diminuisca, ma in verso di loro medesimi. Unde per li loro difetti n ; è avilito el Sangue, cioè perdendo e’secolari la debita reverenzia che debbono fare a loro per lo Sangue. Benché essi non el debbano fare, e, se la pèrdono, non è però di minore la