Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/260

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tu non potevi piú, si come tu dicesti a me : — O Padre eterno, abbi misericordia di me e delle tue creature ! O tu mi traie l’anima del corpo, però che non pare che io possa piú; o tu mi dá’ refrigerio e mostrami in che luogo io e gli altri servi tuoi ci possiamo riposare, acciò che questa lebbra non ci possa nuocere né tollere la puritá dell’anima e de’corpi nostri.—

Io ti risposi vollendomi verso di te con l’occhio della pietá, e dissi, e dico: — Figliuola mia, el vostro riposo sia di render gloria e loda al nome mio, e gittarmi incenso di continua orazione per questi tapinelli che si sonno posti in tanta miseria, facendosi degni del divino giudicio per li loro peccati. El vostro luogo, dove voi stiate, sia Cristo crocifisso unigenito mio Figliuolo, abitando e nascondendovi nella caverna del costato suo, dove voi gustarete, per affetto d’amore, in quella natura umana la natura mia divina. In quello cuore aperto trovarete la caritá mia e del prossimo vostro, però che per onore di me, Padre eterno e per compire l’obbedienzia ch’Io posi a lui per la salute vostra, corse all’obbrobriosa morte della santissima croce. Vedendo voi e gustando questo amore, seguitarete la dottrina sua, notricandovi in sulla mensa della croce, cioè portando per caritá, con vera pazienzia, el prossimo vostro, pena, tormento e fadiga, da qualunque lato elle si vengano. A questo modo camparete e fuggirete la lebbra. —

Questo è il modo che Io diei e do a te e agli altri. Ma per tutto questo, dall’anima tua non ,si levava però el sentimento della puzza, né all’occhio dell’ intelletto la tenebre. Ma la mia providenzia providde; però che, comunicandoti del corpo e del sangue del mio Figliuolo tutto Dio e tutto uomo, si come ricevete nel sacramento dell’altare, in segno che questo era veritá, levossi la puzza per l’odore che ricevesti nel sacramento, e la tenebre si levò per la luce che in esso sacramento ricevesti. E rimaseti, per admirabile modo, si come piacque alla mia bontá, l’odore del Sangue nella bocca e nel gusto del corpo tuo per piú di, si come tu sai.

Si che vedi, carissima figliuola, quanto m’ è abominevole in ogni creatura: or ti pensa che molto maggiormente in questi