Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/282

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metti dentro? Non vedi che la scure della divina giustizia è giá posta alla radice dell’arbore tuo? E dicoti che elle ti stanno a usura e allora e al tempo .suo, se tu non punisci le tue iniquitá con la penitenzia e contrizione del cuore: tu non sarai riguardato perché tu sia sacerdote, anco sarai punito miserabilemente e portarai le pene per te e per loro. E piú crudelmente sarai cruciato che gli altri : staratti a mente alora di cacciare il dimonio col dimonio della concupiscenzia. E l’altro misero, che andará la creatura a lui che l’assolva perché sará legata in peccato mortale, e egli la legará in cotale e maggiore, e per nuove vie e modi cadrá in peccato con lei. E se ben ti ricorda, tu vedesti la creatura con gli occhi tuoi, a cui egli toccò. Bene è dunque pastore senza cane di coscienzia: anco affoga la coscienzia altrui non tanto che la ,sua.

Io gli ho posti perché cantino e salmeggino la notte, dicendo l’officio divino; ed essi hanno imparato a fare malie e incantare le dimonia, facendosi venire per incanto di demonio, di mezza notte, quelle creature che miseramente amano. Parrá che vengano, ma non sará. Or hotti Io posto perché la vigilia della notte tu la spenda in questo? Certo no, ma perché tu la spenda in vigilia ed orazione, acciò che la mattina, disposto, tu vada a celebrare, e dia odore di virtú al popolo e non puzza di vizio. Se’posto nello stato angelico, acciò che tu possa conversare con gli angeli per ,santa meditazione in questa vita, e poi nell’ultimo gustare me con loro insieme; e tu ti diletti d’essere dimonio, e di conversare con loro prima che venga el punto della morte. Ma le corna della tua superbia t’hanno percosso dentro nell’occhio dell’intelletto la pupilla della santissima fede, e hai perduto el lume, e però non vedi in quanta miseria tu stai. E non credi in veritá che ogni colpa è punita e ogni bene è remunerato: ché, se in veritá tu el credessi, non faresti cosi, e non cercaresti né vorresti si fatta conversazione, anco ti verrebbe in terrore pure d’udire mentovare il nome suo. Ma perché tu séguiti la volontá sua, di lui e delle sue operazioni pigli diletto. Cieco sopra cieco, Io vorrei che tu dimandassi el dimonio che merito egli ti può rendere del servizio che tu li fai. Esso