Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/295

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che séguita doppo la virtú all’uomo virtuoso, e la pena che séguita a quel che è giaciuto nella tenebre del peccato mortale.

Questo cognoscimento do non perché venga a disperazione, ma perché venga a perfetto cognoscimento di sé e a vergogna del difetto suo con esperanza; acciò che con la vergogna e cognoscimento sconti de’difetti suoi e plachi l’ira mia, dimandando umilmente misericordia. E1 virtuoso ne cresce in gaudio e in cognoscimento della mia caritá, perché retribuisce la grazia d’avere seguitate le virtú e d’essere ito per la dottrina della mia Veritá, da me e non da sé, e però esulta in me. Con questo vero lume e cognoscimento gusta e riceve il dolce fine suo per lo modo che Io in un altro luogo ti dissi. Si che l’uno esulta in gaudio, cioè il giusto che è vissuto con ardentissima caritá, e lo iniquo tenebroso si confonde in pena. Al giusto la tenebre e visione delle dimonia non gli nuoce, e non teme, però che solo el peccato è quel che teme e riceve nocimento. Ma quegli, che lascivamente e con molte miserie hanno guidata la vita loro, ricevono nocimento e timore nell’aspetto delle dimonia. Non è nocimento di disperazione, se essi non vorranno, ma di pena di riprensione, di rinfrescamento di coscienzia e di paura e timore nell’orribile aspetto loro.

Ora vedi quanto è differente, carissima figliuola, la pena della morte e la battaglia che ricevono nella morte, quella del giusto da quella del peccatore, e quanto è differente il fine loro. Una piccola, piccola particella te n’ho narrato e mostrato all’occhio dell’ intelletto tuo : ed è si piccola per rispetto di quel che ella è, cioè della pena che riceve l’uno e del bene che riceve l’altro, che è quasi non cavelle. Or vedi quanta è la ciechitá dell’uomo, e spezialmente di questi miserabili, però che tanto quanto hanno ricevuto piú da me e piú sonno illuminati della santa Scrittura, piú sonno obligati e ricevono piú intollerabile confusione. E perché piú cognobbero della santa Scrittura nella vita loro, piú cognoscono nella morte loro e’ grandi difetti che hanno commessi, e sonno conlocati in maggiori tormenti che gli altri, si come e’ buoni sonno posti in maggiore eccellenzia. A costoro adiviene come del falso cristiano, che nell’inferno