Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/322

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signore signoreggiando el mondo e la propria sensualitá. Perché tutto s’aciecò nel suo vedere, sta in perfettissimo lume: disperandosi di sé, è coronato di fede viva e di perfetta e compita speranza; gusta vita eterna, privato d’ogni pena e amaritudine affliggitiva. Ogni cosa giudica in bene, perché in tutte giudica la volontá mia, quale vide col lume della fede che Io non volevo altro che la sua santificazione, e però è fatto paziente.

Oh, quanto è beata questa anima, la quale, essendo anco nel corpo mortale, gusta il bene immortale ! Ogni cosa ha in reverenzia; tanto gli pesa la mano manca quanto la ritta, tanto la tribolazione quanto la consolazione, tanto la fame e la sete quanto el mangiare e il bere, tanto el freddo, el caldo e la nuditá quanto el vestimento, tanto la vita quanto la morte, tanto l’onore quanto el vitoperio e tanto l’afflizione quanto la recreazione. In ogni cosa sta solido, fermo e stabile, perché è fondato sopra la viva pietra. Ha cognosciuto e veduto, col lume della fede e con ferma speranza, che ogni cosa do con uno medesimo amore e per imo medesimo rispetto, cioè per la salute vostra, e che in ogni cosa Io proveggo. Però che nella grande fadiga Io do la grande fortezza, e non pongo maggiore peso che si pos,sa portare, pure che si disponga a volere portare per lo mio amore. Nel Sangue v’ è fatto manifesto che Io non voglio la morte del peccatore, ma voglio che si converta e viva; e per sua vita gli do ciò ch’Io gli do.

Questo ha veduto l’anima spogliata di sé, e però gode in ciò che ella vede o sente in sé o in altrui. Non dubbita che le vengano meno le cose minime, perché col lume della fede è certificata nelle cose grandi, delle quali nel principio di questo trattato Io ti narrai. Oh ! quanto è glorioso questo lume della santissima fede, col quale vide e cognobbe, e cognosce la mia veritá; el quale lume ha dal servidore dello Spirito santo, el quale è uno lume sopranaturale, che l’anima acquista per la mia bontá, esercitando el lume naturale che Io l’ho dato.

Santa Caterina da Siena, Libro della divina dottrina.

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