Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/337

Da Wikisource.

infiniti altri giongono ad perfetta unione, si come Io ti dissi. In tanta unione e cognoscimento della mia bontá che, essendo nel corpo mortale, gustano il bene degl’ immortagli ; stando nella carcere del corpo, ne lo’pare essere di fuore; e, perché molto hanno cognosciuto di me, molto m’amano. E chi molto ama, molto si duole; unde a cui cresce amore, cresce dolore.

In su che dolore e pene rimangono? Non in ingiurie che lo’ fussero fatte, né per pene corporali, né per molestie di dimonio, né per veruna altra cosa che lo’potesse avenire, propriamente a loro, che l’avesse a dare pena; ma solo si dolgono dell’offese fatte a me (vedendo e cognoscendo ch’Io so’ degno d’essere amato e servito) e del danno dell’anime, vedendoli andare per la tenebre del mondo e stare in tanta ciechitá. Perché nell’unione, che l’anima ha fatta in me per affetto d’amore, raguardò e cognobbe in me quanto Io amo la mia creatura ineffabilemente. E, vedendola rappresentare la imagine mia, s’inamorò di lei per amore di me. Unde sente intollerabile dolore quando gli vede dilongare dalla mia bontá; e ,so’si grandi queste pene, che ogni altra pena fanno diminuire e venire meno in lei, che niente l’apprezza se non come non fusse egli che ricevesse.

Io gli proveggo. Con che? Con la manifestazione di me medesimo a loro, facendo lo’ in me vedere, con grande amaritudine, le iniquitá e miserie del mondo, la dannazione dell’anime in comune e in particulare, secondo che piace alla mia bontá, per farli crèsciare in amore e in pena; acciò che, stimolati dal fuoco del desiderio, gridino a me, con speranza ferma e col lume della santissima fede, a chiedere l’aiutorio mio che sovenga a tante loro necessitá. Si che in,siememente proveggo con divina providenzia per sovenire al mondo, lassandomi costringere da’penosi, dolci e ansietati desidèri de’servi miei, e a loro notricandoli e crescendoli, per questo, in maggiore e piú perfetto cognoscimento e unione di me.

Adunque vedi che Io proveggo questi perfetti per molte vie e diversi modi, perché, mentre che voi vivete, sempre séte atti a crèsciare lo stato della perfezione e a meritare. E però Io gli purgo d’ogni proprio e disordenato amore spirituale e