Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/373

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richiedeva il loro bisogno. Ma, perché e’ ci è intrata la puzza dell’amore proprio in vivere in particulare, ed è mancata l’obbedienzia, lo’ viene meno la sustanzia temporale. E quanta piú ne posseggono, in maggiore mendicaggine si truovano. Giusta cosa è che, infino alle cose minime, pruovino che frutto lo’dá la disobbedienzia ; ché, se fussero obbedienti, osservarebbero il voto della povertá e non terrebbero proprio, né vivarebbero in particulare.

Truovaci la ricchezza delle sante ordinazioni, poste con tanto ordine e con tanto lume da coloro che erano fatti tempio di Spirito .santo. Raguarda Benedetto con quanto ordine ordinò la navicella sua. Raguarda Francesco quanta perfezione e odore di povertá, con le margarite delle virtú, egli ordinò la navicella dell’ordine suo, dirizzandoli nella via dell’alta perfezione ; ed egli fu il primo che la fece, dando lo’ per sposa la vera e santa povertá, la quale aveva presa per se medesimo, abbracciando le viltá. Spiacendo a se medesimo, non disiderava di piacere a veruna creatura fuore della volontá mia; anco desiderava d’essere avilito nel mondo, macerando il corpo suo e uccidendo la volontá, vestitosi degli obrobri, pene e vitopèri per amore dell’umile Agnello, col quale egli s’era confitto e chiavellato per affetto d’amore in sulla croce: intantoché, per singulare grazia, nel corpo suo apárbero le piaghe della mia Veritá, mostrando nel vasello del corpo quello che era nell’affetto dell’anima sua. Si che egli lo’ fece la via.

Ma tu mi dirai: — E non sonno fondate in questo medesimo l’altre? — Si; ma in ogniuno non è principale (poniamo che tutte sieno fondate in questo), ma adiviene come delle virtú: tutte le virtú hanno vita dalla caritá; e nondimeno, come in altri luoghi t’ho detto, a cui è propria l’una, e a cui è propria l’altra, e nondimeno tutti stanno in caritá. Cosi questi: a Francesco povarello gli fu propria la vera povertá, facendo il suo principio della navicella, per affetto d’amore, in essa povertá, con molto ordine stretto, da gente perfetta e non comune, da pochi e buoni. «Pochi» dico, perché non sonno molti quelli che eleggono questa perfezione; ma per li difetti loro sonno moltiplicati