Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/379

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con vita, perché non l’avarebbe diserrato con la chiave dell’obbedienzia. Perché ti dissi che pure passare gli conveniva, e cosi è: cioè che, non partendosi dalla navicella debordine, pure, voglia egli o no, gli conviene passare per la strettezza dell’obbedienzia del prelato suo. E però il perfetto obbediente leva sé sopra di sé e signoreggia la propria sensualitá. Levandosi sopra e’ sentimenti suoi con fede viva, ha messo l’odio nella casa dell’anima sua, come servo perché cacci il nemico dell’amore proprio, perché non vuole che la sposa sua dell’obbedienzia (la quale gli fu data dalla madre della caritá, sposata coi lume della fede) sia offesa. E però ne caccia il nemico, e mettevi la compagna e la nutrice della sposa sua, e l’odio ha cacciato il nemico. L’amore dell’obbedienzia vi mette dentro gli amatori della sposa sua, che amano la sposa dell’obbedienzia : ciò sonno le vere e reali virtú e costumi e l’osservanzie dell’ordine. Unde questa dolce sposa entra dentro nell’anima con la sorella della pazienzia e con la nutrice dell’umilitá, acompagnata con la viltá e dispiacere di sé. Poi che ella è intrata dentro, ella possiede la pace e la quiete, perché ha messi di fuore i nemici suoi. Sta nel giardino della vera continenzia col sole del lume dell’ intelletto dentrovi la pupilla della fede, ponendosi per obietto la mia Veritá, perché l’obietto suo è veritá. Évi el fuoco che rende caldo a tutti e’ servi e compagni suoi, perché osserva l’osservanzie dell’ordine con fuoco d’amore.

Quali sonno e’ nemici suoi che stanno di fuore ? El principale è l’amore proprio, che produce superbia, nemicQ della caritá e umilitá, la impazienzia contra la pazienzia, la disobbedienzia contra la vera obbedienzia. La infidelitá è contraria alla fede, il presummere e sperare in sé non s’acorda con la speranza vera, che l’anima debba avere in me. La ingiustizia non si conforma con la giustizia, né la imprudenzia con la prudenzia, né la intemperanzia con la temperanzia, né il trapassare e’ comandamenti dell’ordine con l’osservanzia dell’ordine, né le gattive conversazioni di coloro che scelleratamente vivono con la buona conversazione (anco so’ nemici), né escire de’ costumi e delle buone consuetudini dell’ordine. Questi sonno