Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/387

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continenzia, che .sonno tre rami che contengono nel pedone dell’affetto, el quale è male piantato, come detto è. Le foglie che produce questo arbore, che sono le parole, sonno corrotte per si fatto modo che nella bocca d’uno aribaldo secolare non sarebbero. E, s’egli avara ad anunziare la parola mia, egli la gitta con parlare polito, none schietto ch’egli attenda a pásciare l’anime di questo seme della mia parola, ma parlare molto politamente.

Se tu raguardi e’ fiori di questo arbore essi gittano puzza : ciò sonno le varie e diverse cogitazioni, le quali voluntariamente riceve con diletto e piacimento, non fuggendo el luogo né le vie che vel fanno venire; anco le cerca per potere venire a compimento del peccato, el quale è uno frutto che l’uccide, tollegli la vita della grazia e dagli morte eternale. E che puzza gitta questo frutto generato col fiore dell’arbore? Gitta puzza di disobbedienzia ; col pensiero del cuore vuole investigare e giudicare in male la volontá del prelato suo: gitta immondizia, dilettandosi con molte conversazioni col miserabile vocabolo delle divote.

O misero, tu non t’avedi che, sotto il colore della devozione, riescirai con la brigata de’ figliuoli ! Questo ti dá la disobbedienzia tua. Non hai presi e’ figliuoli delle virtú, si come fa il vero obbediente. Egli cerca d’ingannare il prelato suo, quando vede che gli diniega quello che la perversa sua volontá vorrebbe, usando le foglie delle parole lusinghevoli o aspre, parlando inreverentemente e con rimproverio. Egli non comporta il fratello suo, né può sostenere una piccola parola né riprensione che gli fusse fatta; ma subbito traie fuore il frutto avelenato della impazienzia, ira e odio verso il fratello suo, giudicando in suo male quello che egli ha fatto in suo bene; e, cosi scandalizzato, vive in pena l’anima e’1 corpo.

Perché è dispiaciuto al fratello suo? Perché piacque a sé sensitivamente. Egli fugge la cella come fus,se uno veleno, perché egli è escito della cella del cognoscimento di sé, per la qual cosa egli venne a disobbedienzia : però non può stare nella cella attuale. Nel refettorio non vuole apparire, se non come a