Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/398

Da Wikisource.

el fuoco non lo’ noceva, si come quelli tre fanciulli che stavano nella fornace, e di molti altri e’ quali si potrebbe contiare.

L’acqua sostenne Mauro, essendo mandato dall’obbedienzia a campare quello discepolo che se n’andava giú per l’acqua. Egli non pensò di sé; ma pensò, col lume della fede, di compire l’obbedienzia del prelato suo. Vassene su per l’acqua come andasse su per la terra, e campa il discepolo.

In tutte quante le cose, se tu apri l’occhio dell’intelletto, trovarrai che t’è mostrata l’eccellenzia di questa virtú. Ogni altra cosa si debba lassare per l’obbedienzia. Se fussi levata in tanta contemplazione e unione di mente in me, che’l corpo tuo fusse sospeso dalla terra, essendoti imposta l’obbedienzia (parlandoti generalmente e non cosa particulare, che non pone legge), potendo, tu ti debbi sforzare di levarti per compire l’obbedienzia imposta. Pensa che dall’orazione tu non ti debbi levare, quando egli è l’ora, se non per necessitá o per caritá e obbedienzia. Questo ti dico, perché tu vegga quanto Io voglio che la ,sia pronta ne’servi miei e quanto ella m’è piacevole.

Ciò che fa, l’obbediente si merita: se egli mangia, mangia l’obbedienzia; se dorme, l’obbedienzia; se va, se sta, se digiuna e se veghia, tutto fa l’obbedienzia; se egli serve il prossimo, l’obbedienzia ; se egli è in coro o in refettorio o sta in cella, chi vel guida o fa stare? L’obbedienzia, col lume della santissima fede, col quale lume si gittò, morto a ogni sua propria volontá, umiliato e con odio, nelle braccia dell’ordine e del prelato suo. Con questa obbedienzia, riposandosi nella nave, lasatosi guidare al prelato suo, ha navigato nel mare tempestoso di questa vita con grande bonaccia, con mente serena e tranquillitá di cuore, perché l’obbedienzia, con la fede, ne trasse ogni tenebre. Egli sta forte e sicuro, perché s’ha tolta la debilezza e timore tollendosi la propria volontá, dalla quale viene ogni debilezza e disordenato timore.

E che mangia e beie questa sposa dell’obbedienzia ? Mangia cognoscimento di sé e di me, cognoscendo sé non essere, e il difetto suo, e me che so’Colui che so’, in cui gusta e mangia la mia veritá, cognosciuta nella mia Veritá, Verbo incarnato.