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CXII. — Della eccellenzia dove l’anima sta, la quale piglia el predetto sacramento in grazia.227
CXIII. — Come le predette cose, sono dette intorno alla eccellenzia del sacramento, sono dette per meglio cognoscere la dignitá de’ sacerdoti. E come Dio richiede in essi maggiore puritá che nel l’altre creature.228
CXIV. — Come li sacramenti non si debbono vendere nè comprare, e come quelli che el ricevono debbono sovenire li ministri delle cose temporali, quali essi ministri debbono dispensare in tre parti 229 CXV. — Della dignitá de’ sacerdoti, e come la virtú de’ sacramenti non diminuisce per le colpe di chi gli ministra o riceve. E come Dio non vuole che li secolari s’impaccino di corrèggiarli . . . 230
CXVI. — Come la persecuzione, che si fa alla santa Chiesa o vero a’ ministri, Dio la reputa fatta a sé, e come questa colpa piú è
grave che neuna altra.232
CXVII. — Qui si parla contra li persecutori della santa Chiesa e
de’ ministri, in diversi modi.236
CXVIII. — Repetizione breve sopra le predette cose della santa
Chiesa e de’ ministri.238
CXIX. — Della eccellenzia e delle virtú e delle operazioni sante de’ virtuosi e santi ministri. E come essi hanno la condizione
del sole. E della correzione loro verso de’ sudditi.ivi
CXX. — Repetizione in somma del precedente capitolo; e della re verenzia che si debba rendere a’ sacerdoti, o buoni o rei che siano 247 CXXI. — De’ difetti e della mala vita degl’iniqui sacerdoti e ministri 249 CXXII. — Come ne’ predetti iniqui ministri regna la ingiustizia, e
singularmente non correggendo i sudditi.252
CXXIII. — Di molti altri defetti de’ predetti ministri, e singularmente dell’andare per le taverne e del giocare e del tenere le
concubine.254
CXXIV. — Come ne’ predetti ministri regna el peccato contra natura, e d’una bella visione che questa anima ebbe sopra questa
materia.256
CXXV. — Come per gli predetti defetti li subditi non si correggono.
E de’ defetti de’ religiosi. E come, per lo non correggere li predetti mali, molti altri ne seguitano.259
CXX VI. — Come ne’ predetti iniqui ministri regna el peccato della lussuria.263
CXXVII. — Come ne’ predetti ministri regna l’avarizia, prestando ad usura; ma singularmente vendendo e comprando li benefizi e le prelazioni. E de’ mali che per questa cupiditá sono adve nuti nella santa Chiesa.267
CXXVIII. — Come ne’predetti ministri regna la superbia, per la quale si perde el cognoscimento; e come, avendo perduto el co