Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/62

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O misericordia la quale esce della deitá tua, Padre eterno, la quale governa con la tua potenzia tutto quanto el mondo ! Nella misericordia tua fummo creati : nella misericordia tua fummo ricreati nel sangue del tuo Figliuolo. La misericordia tua ci conserva, la misericordia tua fece giocare in sul legno della croce el Figliuolo tuo alle braccia, giocando la morte con la vita e la vita con la morte. E alora la vita sconfísse la morte della colpa nostra, e la morte della colpa tolse la vita corporale allo immaculato agnello. Chi rimane vinto? la morte. Chi ne fu cagione? la misericordia tua.

La tua misericordia dá vita. Ella dá lume per lo quale si conosce la tua clemenzia in ogni creatura : ne’ giusti e ne’ peccatori. Nell’altezza del cielo riluce la tua misericordia, cioè ne’santi tuoi. Se io mi vollo alla terra, ella abonda della tua misericordia. Nella tenebre dell’ inferno riluce la tua misericordia, non dando tanta pena a’dannati quanta meritano.

Con la misericordia tua mitighi la giustizia; per misericordia ci hai lavati nel Sangue; per misericordia volesti conversare con le tue creature. O pazzo d’amore ! non ti basta d’incarnare, che anco volesti morire? Non bastò la morte, che anco discendesti a lo’nferno traendone i santi padri, per adempire la tua veritá e misericordia in loro? Però che la tua bontá promette bene a coloro che ti servono in veritá. Imperò discendesti a limbo, per trarre di pena chi t’aveva servito e rendar lo’ el frutto delle loro fadighe.

La misericordia tua vego che ti costrinse a dare anco piú all’uomo, cioè lassandoti in cibo, acciò che noi, debili, avessimo conforto, e gl’ ignoranti smemorati non perdessero la ricordanza de’ benefizi tuoi. E però el dái ogni di all’uomo, rapriesentandoti nel Sacramento dell’altare nel corpo mistico della santa Chiesa. Questo chi l’ha fatto? la misericordia tua.

O misericordia, el cuore ci s’affoga a pensare di te, ché dovunque io mi vollo a pensare, non truovo altro che misericordia,. O Padre eterno, perdona all’ ignoranzia mia che ho presunto^ di favellare innanzi a te; ma l’amore della tua misericordia mene scusi dinanzi alla benignitá tua.