Pagina:Caterina da Siena – Libro della divina dottrina, 1928 – BEIC 1786681.djvu/79

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t’ho. Dicevoti del bene che avarebbe il corpo glorificato nell’umanitá glorificata dell’unigenito mio Figliuolo, la quale vi dá certezza della vostra resurrezione. Ine esultano nelle piaghe sue, le quali sonno rimase fresche, riservate le cicatrici nel corpo ,suo, le quali gridano continuamente misericordia per voi a me sommo ed eterno Padre. Tutti si confermaranno con lui in gaudio e in gioconditá ; occhio con occhio e mano con mano e con tutto quanto el corpo del dolce Verbo mio Figliuolo tutti vi conformarete. Stando in me, starete in lui, perch’egli è una cosa con meco. Ma l’occhio del corpo vostro, come detto t’ho, si dilettará nell’umanitá glorificata del Verbo unigenito mio Figliuolo. Questo perché? però che la vita loro fini nella dilezione della mia caritá, e però lo’dura eternalmente.

Non che possano adoperare alcuno bene, ma godonsi quel che essi hanno portato, cioè che non possono fare veruno atto meritorio per lo quale essi possano meritare. Però che solo in questa vita si merita e pecca, secondo che piace alla propria volontá col libero arbitrio. Costoro non aspettano con timore il divino giudicio, ma con allegrezza. E non lo’ parrá, la faccia del Figliuolo mio, terribile né piena d’odio, perché e’ sonno finiti in caritá e in dilezione di me e benivolenzia del prossimo. Si che vedi che la mutazione della faccia non sará in lui quando verrá a giudicare con la Maiestá mia, ma in coloro che saranno giudicati da lui. A’dannati aparrá con odio e con giustizia; ne’ salvati con amore e misericordia.

CAPITOLO XLII

Come doppo el giudicio generale crescerá la pena de’ dannati.

— Hotti narrato della dignitá de’giusti, acciò che meglio cognosca la miseria de’dannati. E questa è l’altra pena loro: vedere la beatitudine de’giusti. La quale visione è a loro acrescimento di pena, come a’giusti la dannazione de’dannati è